The Legend of Zelda Skyward Sword: nulla di nuovo sotto il sole?
Di Elvezio SciallisI felici e fortunati possessori della Wii staranno già avventurandosi per dungeon e scorrazzando a dorso di Loftwing ma, dopo qualche ora di piacevolissimo gameplay con Skyward Sword rimane comunque la sensazione che Nintendo si sia rilassata sul suo stesso capolavoro e che dai tempi dell’immortale Ocarina of Time in fondo non abbia fatto altro che ritoccare qui e là un gioco già perfetto.
Ecco quindi che ci troviamo di fronte a uno di quei rari casi in cui vien quasi voglia di tralasciare i difetti (che in alcuni casi sono presenti e sono anche grandi) per abbandonarsi all’elemento che da sempre ha fatto vincere questa franchise: l’emozione.
Anche Skyward Sword riesce a ripetere il miracolo di farci affezionare ai vari personaggi e coinvolgerci nelle avventure di Link, tanto che in una scena prima del confronto finale le poche parole che Zelda rivolge all’eroe ci creano un groppo in gola perché riflettono alla perfezione l’essenza di questo gioco.
Quindi, sì, dimentichiamo una certa prevedibilità di scontri ed enigmi, dimentichiamo un sistema di controllo che specie durante i combattimenti lascia parecchio a desiderare e dimentichiamo anche una grafica che potrebbe essere migliorata, tutto questo agli occhi dei fan-giocatori scompare di fronte ai personaggi e alla storia, di fronte ai dungeon e alla incredibile potenza emotiva dei dialoghi portati avanti, come al solito, attraverso i box scritti, senza nessuna vocalizzazione.
Armatevi quindi di spada e scudo e preparatevi per l’ennesima immersione nel mondo di Zelda: la sensazione è che ci si stia aggrappando alla nostalgia e che questo potrebbe essere l’ultimo episodio davvero significativo della serie se non si interverrà in modo massiccio, ma per questa volta va bene così e ci aspettano tantissime ore di quest ed esplorazioni!
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