“Among Us”, il videogioco che ti fa sentire il contatto umano in tempi di pandemia
Di Daniele GrattieriLa storia del videogame Among Us è molto particolare. Era stato lanciato oltre due anni fa da Innersloth, un piccolo di studio di produzione di videogame indie, ma non ha avuto praticamente alcun successo fino a quando non è iniziata la pandemia di coronavirus. A quel punto è diventato famosissimo, a oggi ha infatti superato gli 85 milioni di download nel mondo (nelle versioni per Android e per iOS).
Dal punto di vista tecnologico il titolo non è nulla di strabiliante: la grafica è bidimensionale, il gameplay è semplice, con, mappe minuscole e comandi molto intuitivi. La cosa interessante è che si può giocare solo in modalità multiplayer, da 4 a 10 giocatori. Il gioco può svolgersi in tre scenari diversi; gli avatar sono degli astronauti sulla loro astronave oppure su un pianeta inesplorato. All’inizio della partita ciascuno riceve un compito (ad esempio, svuotare i cestini della sala comune, distruggere i meteoriti in modo che non distruggano la navicella, fare il pieno di carburante), da svolgere nel minor tempo possibile. Questo vale per tutti, eccetto che per “l’impostore” o “gli impostori”. Infatti il gioco seleziona uno, due o tre gamer che devono sabotare i lavori e uccidere gli altri giocatori (ad esempio colpendoli fisicamente, o bloccando l’areazione dell’ossigeno, sigillando le porte delle sale d’emergenza). Gli altri membri della squadra devono darsi da fare, con riunioni e comunicazioni segrete sui sospetti per decidere chi buttare fuori dal gioco e vincere. In caso contrario vincerà l’impostore.
Chi gioca da un po’ di tempo dice che in realtà è molto più divertente il ruolo di cattivo che quello di membri della squadra, che hanno dei compiti assai semplici e ripetitivi. Diventa invece interessante giocare in compagnia di persone già conosciute, comunicando con loro mediante messenger come Skype o WhatsApp, perché qui si stabilisce una complicità che diventa piacevole in tempi di confinamento. Il gioco diventa una metafora di questo 2020 che stiamo attraversando: tutto si svolge in modalità remota, il senso di crisi e pericolo resta costante, bisogna far fronte a mille problemi con poche risorse. Però con questo gioco abbiamo la sensazione di non essere soli, siamo, come dice il titolo, “Tra noi”.
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