In Germania: via le svastiche da Wolfenstein

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WolfensteinWolfenstein è uno sparatutto in prima persona da poco uscito sul mercato tedesco, nelle versioni per PC, per Xbox 360 e per PS3

Ambientato ai tempi della lotta al Terzo Reich, in esso il gamer deve rivestire i panni di BJ Blazkowitz, un agente dell’OSA votato alla lotta contro il Nazionalsocialismo. I Nazisti tedeschi di Hitler stanno infatti utilizzando poteri nuovi, cercando di imbrigliare a loro favore il potere di una misteriosa forza chiamata The Veil. L’eroe si muove tra questa dimensione ‘nuova’ del terzo Reich molto difficile da sondare e la realtà, in cui esiste un enorme arsenale di armi.

Fin qui tutto bene, lo sparatutto in prima persona, seppur riservato a un pubblico adulto e consapevole, può risultare un passatempo divertente. Il problema è che in alcune sequenze sono state raffigurate delle svastiche. Un simbolo illegale in Germania, bandito dalla legislazione tedesca. Per legge devono essere eliminate. Perciò Activision, la software house che ha sviluppato il videogioco ha ritirato le copie in circolazione per sostituirle con altre ripulite.

Per la cronaca, in Germania  le svastiche sono considerate accettabili solo se incluse in un contesto storico o artistico. Evidentemente, la grafica dei videogiochi non viene considerata ‘arte’. Però, secondo alcune indiscrezioni, gli sviluppatori erano ben coscienti del potenziale problema tedesco e hanno eliminato tutte le croci uncinate, dimenticandone alcune. Chi è causa del suo mal…


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