Metro: Last Light. Ogni risorsa è fondamentale nella Mosca post-atomica
Di Elvezio SciallisCon Metro: Last Light 4A Games vi porta ancora una volta nella Mosca post-atomica già ammirata in Metro 2033 e lo fa affinando l’estetica e il gameplay di un FPS-survival horror che già aveva convinto molti videogiocatori nel 2010.
Torneremo quindi a indossare i panni di Artyom, il protagonista di questa saga, ma questa volta saremo alle prese con una immersione totale nella atmosfera post-apocalittica di Mosca. 4A Games ha infatti deciso di puntare ancora di più su paesaggio e gestione delle risorse, evitando di sfornare il solito sparatutto frenetico privo di storia e background solidi.
Sia che stiate esplorando i sotterranei delle stazioni metropolitane di Mosca sia che siate riusciti a raggiungere la superficie sarete sempre immersi in una atmosfera terrorizzante, divisi fra esplorazione accurata dell’ambiente e gestione attentissima delle risorse.
I filtri d’aria per le maschere sono fondamentali per poter proseguire nel gioco e dovrete costantemente tenere d’occhio la barra dell’aria, ma ogni risorsa conta, dalle batterie per la torcia fino a, se sarete fortunati, armi e munizioni.
Dominano tensione e terrore mentre esplorerete i corridoi bui che riuscirete appena a rischiarare con misere fonti di luci, nei quali ogni svolta può significare l’incontro con la morte sottoforma di ragni mutanti, mostruosità assortite e gli immancabili “Tetri” già incontrati in Metro 2033.
E se la superficie vi assicura almeno una luce costante, le cose non andranno meglio in quanto la morte potrà arrivare anche dall’alto, con orrende creature volanti, senza continuare le occasionali visioni psichiche che vi perseguiteranno.
Bisognerà ancora attendere parecchio per la distribuzione (PC, Xbox 360 e PS3), ma siamo sicuri che ne varrà la pena. Vi lasciamo con un video di 13 minuti che vi mostrerà ogni aspetto del gameplay.
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