Neverwinter: prime impressioni sulla open beta
Di Elvezio SciallisQualche tempo fa avevo annunciato che Neverwinter, l’MMO di Perfect World Entertainment e Cryptic Studios ispirato a Dungeons and Dragons, sarebbe entrato in fase open beta a partire dal 30 aprile.
Sono andato a fare un giretto da quelle parti, provando alcune classi/razze per i primi livelli tanto per capire cosa lo distingua dall’infinito numero di giochi simili e fino a questo punto le impressioni sono favorevoli, nonostante alcuni difetti che alla lunga potrebbero condizionare gravemente il gameplay.
Le classi sembrano bilanciate, il sistema di combattimento, con il mirino/mouse bloccato al centro dello schermo, dopo alcuni momenti di perplessità funziona molto bene, la grafica, per essere un free to play, è funzionale ma nulla di più, ci sono molti giocatori attivi e parecchi dettagli richiamano alla perfezione il feeling di Dungeons and Dragons.
Neverwinter è quasi completamente giocabile in modalità solo (evitando alcune istance e magari chiedendo aiuto per alcuni boss particolarmente tosti) ma è, come ogni MMO, più bello se gestito insieme ad altri compagni.
Particolari quali i bardi che cantano storie create da altri giocatori o la bacheca che offre la possibilità di giocare in dungeon creati tramite editor dai vari player sono altri elementi che rendono molto interessante Neverwinter, mentre non ho ancora avuto modo di testare il pvp e non posso dirvi nulla al riguardo.
L’elemento freemium o pay to win, come lo si voglia chiamare, non ha, per quel che ho visto, una grande influenza: se vi trovate in una gilda di persone che non pagano per avere elementi extra non vi accorgerete praticamente di nulla, facile però che tale dato abbia un certo impatto sul pvp o verso l’endgame.
L’economia interna al gioco, tramite la auction house, non è ancora consolidata (ricordiamo che si tratta di una beta) e ci sono, come da abitudine, alcuni furbetti che le provano tutte per fregare il prossimo, ma quest e dungeon sono affrontabili anche senza comprare equipaggiamento speciale.
Quali i difetti, dunque?
A prescindere dagli ovvi dettagli tecnici (bug, rallentamenti, sovraccarico dei server) che vengono e verranno corretti man mano, credo che quello che vada davvero corretto prima della fase finale sia la difficoltà del gioco: quasi tutti i combattimenti che ho affrontato, spesso sbagliando tattica e sovente trovandomi anche da solo contro cinque avversari sono stati di una semplicità e facilità disarmanti e non ho nemmeno fatto ricorso a una singola pozione guaritrice.
Mancano poi gli eventi dinamici e una certa caratterizzazione del personaggio (per esempio, a prescindere dalle vostre scelte di razza e classe, partirete sempre dalla stessa razza) e il combattimento, pur bello, prevede poche abilità e animazioni, finendo con l’aggravare la generale sensazione di ripetitività.
Una facilità di questo tipo (ovviamente sto parlando delle queste e non dei dungeon) rischia da un lato di annoiare dopo poco tempo e dall’altro di svalutare qualsiasi possibile tentativo di studiare e organizzare diverse build all’interno della classe: quando si picchia con facilità a che serve cercare il modo perfetto di picchiare il mostro?
Le stesse quest sono organizzate in maniera lineare e ripetitiva, sebbene questo sia un problema frequente negli MMO, c’è però un ottimo feeling a castare i più noti incantesimi di Dungeons and Dragons o a viaggiare nei posti che abbiamo amato leggendoli su carta e mi son trovato a voler rigiocarlo comunque, fatto che non mi accade spesso con i vari MMO che provo di settimana in settimana.
Vedremo cosa accadrà durante l’open beta e quali saranno i cambiamenti apportati al momento della release definitiva.
Per ora, nel caso vogliate provare gratuitamente Neverwinter, eccovi il link al sito ufficiale.
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