Non confrontatevi con Confrontation
Di Elvezio SciallisCome non amare i gdr strategici? Poter comandare il proprio gruppo di personaggi, saper gestire le loro diverse abilità negli scontri col nemico, decidere a chi distribuire il bottino e che squadra selezionare per esplorare il prossimo livello…
Confrontation, sulla carta, offre proprio questo: un gruppo di personaggi fantasy che, obbedendo ai nostri ordini, dovrà esplorare livelli su livelli di laboratori abbandonati, dungeon e altri cupi scenari in un mondo che mischia magia e tecnologia, mutazioni genetiche e mostruosità necromantiche.
Si parte con il più classico dei tutorial e poi via a esplorare: inizialmente il nostro gruppo di eroi è ristretto e si espanderà man mano che procederete lungo i livelli, dandovi l’occasione di selezionare di volta in volta i membri del vostro team.
I primi scontri sono piuttosto facili ma non passerà molto tempo prima che vi rendiate conto che per riuscire a battere i vari avversari sarà necessario pianificare con cura le vostre mosse: mandare avanti il guerriero tank che assorbirà colpi e attenzione dei nemici, usare con cura la guerriera-stealth per scatenare potenti attacchi di sorpresa, sapere quando e chi curare e sfruttare al meglio le abilità magiche da distanza dei caster.
Confrontation non è un gioco facile, nemmeno al livello easy e questo, in un universo videoludico che tende sempre più a sfornare titoli che non richiedono grandi abilità, è un bene, così come è buono il lato tattico dei vari scontri, vero punto di forza del gioco.
Purtroppo gran parte del resto lascia a desiderare. La storia in sé è poco interessante, narrata con voce monotona e non c’è un gran sviluppo dei vostri personaggi dal punto di vista della narrazione personale; l’esplorazione vi darà spesso il senso di essere praticamente forzati a procedere lungo stretti corridoi; i livelli sono esageratamente lunghi e noiosi con orde di nemici più o meno uguali che si ripropongono di continuo e, al contrario di titoli storici come Diablo che sanno bene come premiare il giocatore con armi e armature di notevole interesse, in Confrontation il bottino è sempre poco eccitante e ordinario.
Il dato tecnico non è male per quanto riguarda gli scenari che però, essendo i livelli molto lunghi, rischieranno comunque di annoiarvi e i personaggi sembrano malamente appiccicati sullo sfondo in quanto non subiscono gli effetti di luce e ombre dell’ambiente.
Il lato più frustrante è appunto l’iterazione dei vostri eroi con ciò che li circonda: da un lato ci sono pochi elementi con i quali è possibile interagire e dall’altro lato i lottatori finiranno spesso per camminare ostinatamente contro un muro o bloccati in altri modi, rovinando una tattica ben studiata e costringendovi a una noiosa serie di micromovimenti per aggirare l’ostacolo.
In un 2012 ricchissimo di combattimenti fantasy Confrontation diventa un titolo trascurabile rispetto a tanti altri: forse i tipi di Cyanide Studio dovrebbero concentrarsi meglio su meno titoli privilegiando la qualità alla quantità.
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