Pokemon Conquest: pronti a diventare dei Warlord?

Non è impresa facile tenere in vita una franchise videoludica per più di un decennio ma Nintendo ci è riuscita alla grande con i suoi Pokemon e questa volta con Pokemon Conquest ha tentato addirittura di cambiare abbastanza a fondo alcune meccaniche e caratteristiche del gioco, inserendo degli elementi gestionali che condizioneranno in modo decisivo le vostre scelte di gameplay.

Questo è il frutto della collaborazione con Tecmo Koei, che ha aggiunto alcuni elementi più maturi: impersonerete quindi un Warlord della regione di Ransei. Avrete a vostra disposizione dei guerrieri e dei pokemon per conquistare i vari regni di Ransei in quanto esiste una leggenda secondo la quale una volta unificata la regione sorgerà un pokemon leggendario.

Ovviamente non siete i soli a volere tale potere e incontrerete molti opponenti, in particolare lo spietato Nobunaga.
Ecco quindi che vi ritroverete a gestire i vari regni conquistati che saranno in grado di offrirvi negozi, venditori di Ponigiri, vari bonus e oggetti. Ogni regione conquistata vi permette di alloggiare fino a sei guerrieri, che è l’altra ottima innovazione di questa franchise: non abbiamo più i classici bambini con i loro pokemon bensì dei veri e propri guerrieri addestrati ad allevare e usare in battaglia queste creature.

I pokemon infatti non hanno più i normali livelli bensì delle percentuali di link con i vari guerrieri: più alta è questa percentuale più forte sarà il pokemon in battaglia. I guerrieri hanno anche diversi poteri e oggetti che possono usare per aiutare le loro creature e con più di 200 pokemon e guerrieri la vera impresa sarà associare bene i gruppi in modo da ottenere dei link perfetti.

L’unico vero difetto di Pokemon Conquest può essere ricercato in una certa lentezza e ripetitività degli scontri, ma è una caratteristica della franchise più che un difetto vero e proprio e chi ama questa serie non potrà fare a meno di questo splendido spin-off.