Risen 2: Dark Waters: facciamo rotta verso il mare aperto
Di Luca GrassiaI Pirahna Bytes lasciano il genere fantasy classico e continuano la loro esperienza con la serie Risen, che sicuramente possiamo considerare un punto di riferimento tra gli RPG. Ricordiamo che la versione (che ha conquistato milioni di fan), uscì per il PC e poi fu riadattata in una versione per Xbox 360 priva di grandi meriti – principalmente per i soli sei mesi di produzione del gioco.
Il nuovo capitolo si chiamerà Risen 2: Dark Waters sbarcherà sulle varie console contemporaneamente (inclusa PS3) e con la versione su PC; e permetterà all’utente di apprezzare fin da subito le meraviglie del gioco. La data non è stata ancora stabilita.
Il personaggio principale in questo capitolo è stato cambiato, ma la sostanza e le mosse rimangono le stesse. La trama racconta di creature marine che attendono in profondità, per distruggere il globo subacqueo; voi sarete chiamati a tentare di capire cosa stia succedendo e tentare di rispedire da dove sono venute le creature marine. Come abbiamo già detto, i Pirahna si allontano dal genere fantasy classico, pure a livello narrativo, anche se in questi giochi di solito, questo sia molto spesso, scelto come contorno. Ci ritroveremo a vagare in ambientazioni piratesche divise in isole, piene di navi e capanne, abitate da navigatori, il tutto vicino a rive marittime da sogno.
Dalla DEMO (per PC), sono emersi per ora problemi di fluidità del gioco, anche se dobbiamo dirvi che il titolo è ancora in fase embrionale. Però i nuovi sviluppi sono grandiosi e le ambientazioni realizzate con due nuovi motori grafici, la dicono lunga a riguardo di questo progetto. Nel primo capitolo per esempio, i fan criticavano molto gli NPC; in questo sequel, gli NPC sono stati modificati e sarà impossibile ritrovare due personaggi identici con gli stessi atteggiamenti: infatti, grazie all’ “Enviromental Chat”, sarà di norma che i dialoghi cambino, a seconda delle fazioni dei giocatori, attraverso le informazioni che otterrete sulle varie isole presenti nel gioco. Saranno esclusi combattimenti navali, ma si potranno usare dei cannoni nel corso dell’avventura. I fucili sono stati preferiti alle frecce che permettevano un attacco a distanza, mantenendo quella sorta di stealth. Insomma: un bel cambiamento, si direbbe!
L’idea che si vuole mantenere nel gioco, è che i pirati comunque non siano ingegneri o architetti, e questa, è l’impressione che si ha girovagando per le varie isole, vedendo magari le capanne in fase di costruzione (queste infatti non sono vere e proprie capanne, ma assemblaggi di rami e paglia). Il rendering dell’acqua è soddisfacente e permette di vedere i fondali, compresi i pesci che girano e gli oggetti abbandonati nel fondo del mare. Grazie a idee per l’abbellimento grafico come il ciclo giorno e notte, il gioco si avvicina moltissimo alla realtà, anche se questo non sarà solo una possibilità di vedere magari la luna allungarsi o vedere il sole scomparire all’orizzonte: difatti, il nostro eroe, potrà superare nemici che di giorno sono invincibili oppure potrà risolvere determinate missioni.
Siamo curiosi di vedere come verrà stavolta la versione per Xbox 360: sarà capace la console Microsoft di reggere tutto questo ben di Dio? Il team non sembra comunque essere spaventato di ciò. Si sta tra l’altro, optando per zone precise dove inserire i nemici, in modo che non serva solo l’esperienza acquisita dal personaggio, ma anche un po’ di tattica e di strategia. Le isole non saranno tutte disponibili da subito, anzi, saranno sbloccabili a livelli più alti. Questo sarà una vera e propria unione tra design e lo sviluppo di una passione come idea.
Luca Grassia
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