Sengoku: anteprima del gioco di strategia tempo reale per PC

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Udite udite, nell’anno 2011 Sengoku non è più il titolo di un picchiaduro, ma un gioco di strategia tempo reale per PC ambientato nel Giappone del XV secolo che sarà presto pubblicato da Paradox Interactive (la data non è ancora stata comunicata ma dovrebbe essere entro l’anno).

Obiettivo del videogame è gestire uno dei tanti clan che si contendono il titolo di Shogun nel medioevo nipponico mediante un complesso sistema di controllo degli affari nazionali e militari e riuscire nell’obiettivo finale di controllare tutto il Giappone. Un recensore di GameSpot ha scritto un interessante articolo sulla sua esperienza “hands-on” con il clan Shimazu e tre lunghi anni (virtuali) passati a tentare di guidare il suo popolo verso la grandezza. Ne traduciamo i punti salienti:

Seguendo i consigli che compaiono su schermo, si inizia aprendo lo scenario della corte, assegnando i ruoli ai consiglieri (capo delle guardie, maestro d’armi e maestro di cerimonie) e mettendoli al lavoro. In alcuni caso è meglio sceglierli in base alle loro alte capacità strategiche (espresse da voti positivi) e nonostante il loro -1 in diplomazia. Meno adatti i personaggi i cui tratti caratteriali sono improntati all’inganno e alla volubilità.

Si scopre presto di non essere totalmente padroni di tutte le province del clan, ma solo di quelle di Ata e Kagoshima. Le altre sono gestite dai vassalli del nostro clan.

I clan confinanti presto iniziano a dare fastidio. Per usurpare l’attuale shogun residente a Kyoto e imporsi come governatori su tutto il Giappone, occorre assumere il controllo di almeno il 56% della mappa e conservarlo per 36 mesi. Le terre si possono conquistare con la forza oppure con la diplomazia, convincendo i clan minori a entrare nel proprio.

Tra le varie possibilità di accordi diplomatici ci sono anche matrimoni con nobili di altri clan diversi, scambio di ostaggi, invio di doni, non senza sorprese dovute al carattere dei personaggi.

Le armate di Sengoku sono composte da nuove leve e da veterani, che possono essere reclutati o acquistati tra i ronin (samurai senza padroni). Ne consegue che il bilancio militare deve essere tenuto sempre sotto controllo perché andare in rosso significa perdere soldati.

Se un avversario compie un atto di sfida, si dichiara guerra e si parte all’attacco con l’esercito.

Ma anche le risorse nella vita “civile” devono essere ben gestite, con costruzione di infrastrutture e miglioramento delle città per aumentare il benessere dei cittadini. Sempre tenendo presente che molte delle spese saranno assorbite dal costo delle struppe.

Ci vuole tattica e accortezza su ogni fronte, insomma. E comunque, che si vinca o si perda, il mondo di Sengoku continua a cambiare sotto i nostri occhi.


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