Shrek: E Vissero Felici e Contenti – Il Gioco (l’orco verde alla conquista del mondo dei videogiochi!)
Di Luca GrassiaIn contemporanea con l’uscita del terzo film di Shrek (e vissero felici e contenti), l’ Activision – che da tempo riveste i panni della casa produttrice di videogiochi tratti da serie cinematografiche, per esempio con Spiderman – e ci ha regalato Shrek: e vissero felici e contenti – il gioco. Il titolo è uscito per tutte le console disponibili, ovvero per PS3, PC, DS, XB0x 360, Wii e anche per iPhone.
La storia tiene fede al film e parla di Shrek, che ormai annoiato dalla routine matrimoniale, vorrebbe tornare a essere l’orco spaventoso che tutti ricordavano prima del suo matrimonio; così viene aiutato da Tremontino, un essere malvagio che fa risvegliare ognuno in una realtà diversa e parallela, dove tutti si sono scordati di lui, compresa Fiona. Ma quando Shrek si rende conto di ciò che ha stupidamente perso, pensa che forse sarebbe il caso di rimettere le cose a posto, chiedendo aiuto ai suoi vecchi amici (Fiona, Ciuchino e il Gatto con gli stivali), per sfidare la troupe di Tremontino.
I livelli che affronterete andranno a completare una percentuale del gioco e sono riprodotti fedelmente in computer grafica dal lungometraggio e prendono spunto anche da titoli di platform famosi, uno dei quali è sicuramente quello di Crash Bandicoot per Playstation. Proprio come in Crash, per l’appunto, il nostro eroe si troverà a distruggere barili e casse contenenti monete e bonus particolari e ciò potrà farlo attraverso un attacco rotante o una spadata o una scalciata, a seconda del personaggio che si utilizza: infatti anche nella modalità single-player, il giocatore si ritroverà con i 4 personaggi che formeranno una squadriglia e a seconda dell’ostacolo da sorpassare, potrà utilizzare l’eroe più adatto. Sono presenti nemici da attaccare al momento giusto, ma non prima di averli magari spaventati a morte con un urlo orchesco: questo gioco sfiora anche alcune caratteristiche degne dei picchiaduro più famosi.
Lo scorrimento degli stage è multiplo, quindi ci viene lasciata parecchia libertà di movimento per il possesso di oggetti nascosti, anche se il percorso è lineare e non ci sono strade secondarie per arrivare a destinazione; le varietà delle location è molto buona con ambientazioni che si distinguono tra di loro e, generalmente, sono anche ben realizzate. La struttura di gioco alla base è sicuramente valida, nulla da dire, ma qualche problema viene fuori nel corso del gioco come la gestione della visuale del titolo crea problematiche rilevanti, anche per chi volesse raggiungere gli scrigni da raccogliere, che sono a volte visibili ma difficilmente raggiungibili e la telecamera che NON fa il suo dovere, rende il compito più arduo.
Tutto sommato il gioco a livello tecnico si difende molto bene: la grafica è colorata e molto vivace con buone animazioni e un ottimo livello di dettagli; gli scenari sono ben popolati, per non parlare delle ombre, che nella resa visiva, sono molto discrete e nascondo perfettamente i modelli poligonali. Il sonoro vanta le frasi che direbbero i personaggi originali nel film, se si trovassero in quelle determinate circostanze e le battute nel corso dell’avventura rendono tutto molto simpatico; mentre per la “colonna sonora” dobbiamo dirvi che è molto ripetitiva, ma la si può sostituire con una playlist personalizzata.
Possiamo dirvi che abbiamo avuto l’impressione di una clonata di Crash Bandicoot, sia per le mosse (salti, roteata, rompi-casse); il gameplay si differenzia parecchio, facendovi utilizzare tutti i personaggi e questo è un punto a favore sicuramente del gioco, ma può a volte annoiare il giocatore che è costretto a cambiare ogni due secondi il proprio eroe. Se avete fratelli o sorelle in casa, o avete da dare una festa, per trascorrere un sabato sera all’insegna del divertimento questo è il titolo che fa per voi perché Shrek: e vissero felici e contenti – il gioco, dà il meglio di sé in multiplayer – meno in modalità single-player. Carino per qualche serata di svago. Si aggiudica la piena sufficienza.
Luca Grassia
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