StarCrawler: come un dungeon, ma nello spazio
Di Elvezio SciallisDa parecchi punti di vista gli RPG che sfruttano il meccanismo procedurally-generated sono quanto di più simile a un vero e proprio lavoro, talvolta noioso: già normalmente molti RPG ci somministrano una dose fin troppo elevata di ripetizioni ma la continua successione di stanze create in modo procedurale, con la sequenza di combattimento, loot e crescita del personaggio potrebbe sembrare la morte della creatività.
E forse lo è eh, forse l’industria dei videogiochi ha davvero bisogno di allontanarsi da questo modello. Eppure è anche, allo stesso tempo, un meccanismo molto potente che affascina e convince ogni volta, e ogni volta ci diciamo “ok, è l’ultima eh” e poi ci ritroviamo a esplorare e combattere per migliaia di stanze, vinti da qualche minima variazione estetica o di gameplay.
E StarCrawler, creato da Juggernaut Games, ci offre proprio questo: minime variazioni che incuriosiscono a acchiappano. Ambientazione spaziale con la fantascienza che prende posto della solita fantasy, combattimento a turni gestito con visuale in prima persona al posto delle più diffuse visuali dall’alto o in isometrico, animazioni molto simpatiche e via, siamo di nuovo presi a perlustrare astronavi su astronavi, stanza dopo stanza, combattimento dopo combattimento.
Provate a dare uno sguardo ai due trailer e se il tutto vi interessa fate un giro sul sito ufficiale di StarCrawler.
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