Trapped Dead: unendo due giochi storici si può ottenere un successone?
Di Luca GrassiaSembra che ormai essere inseguiti da zombie affamati di carne umana sia molto di moda; grazie a titoli cinematografici, fumettistici e videoludici, possiamo davvero imparare tanto sul genere zombiesco. Giusto per ribaltare le carte in tavola, i ragazzi di Headup, invece di mostrarci il terrore crudo che tutte le case videoludiche tentano di superare, hanno optato per un gioco stile Commandos unito a Walking Dead ma che presenta comunque tratti di horror che prendono spunto dai movie di serie B degli anni ’80: il gioco in questione è Trapped Dead, ed è disponibile solo per PC. Il genere del gioco sembra riprendere per l’appunto stili grafici da fumetto durante i filmati, che ricordano molto il più conosciuto Left 4 Dead.
Il gioco inizia con due amici, Mike e Gerald, che durante una sosta a un distributore di benzina, fanno la “simpatica” conoscenza di alcune creature vogliose di carne umana. Da qui in poi, la storia sarà tutto un classico del genere, compresa la corsa in ospedale per far curare l’amico morso dal mangia-carne. La narrazione, insieme allo stile grafico, è sicuramente una delle cose migliori del gioco.
Le meccaniche restano comunque molto semplici: sarete chiamati a guidare il vostro omino attraverso l’utilizzo dei tasti WASD della tastiera, il bottone centrale del mouse per dirigere la telecamera, più altri due tasti che corrispondono a quelli dell’attacco e del movimento; mentre i comandi avanzati, permettono di selezionare più nemici da attaccare, ricaricare la propria arma col tasto R e il classico menu di pausa per le opzioni di gioco. Parlando di armi, dobbiamo segnalarvi che vanno da quelle più classiche come la mazza da baseball a quelle da fuoco; potrete trarre in inganno le masse di zombie in tranelli, per eliminarli tutti insieme oppure decidere di ucciderli uno alla volta, dedicandogli il tempo dovuto. Comunque vi troverete a sfruttare gli elementi delle ambientazioni (come un camion da far cadere in testa ai non morti, estintori da far saltare, ecc), anche se dovrete tener conto che ogni rumore minimo che producete, attirerà gli zombie verso di voi, così come gli schizzi di sangue per terra, che attrarranno verso la carne viva i non-morti.
A livello teorico resta veramente ben fatto, anche se ci sono parecchi difetti da segnalare: gli zombie reagiscono bene e presentano una I.A. davvero elevata, ma il gioco presenta poche sfide strategiche per gli amanti del genere: i famelici zombie, sono lenti lo sappiamo tutti, ma sono anche letali: con la tattica del “seguimi!”, potrete farli recare in un luogo a parte e farli fuori uno alla volta; insomma: non c’è nel titolo di Headup, quella pressione che i giochi horror dovrebbero metterti addosso, dovuta alle orde di nemici. Mancano anche bonus o ricompense, che giustifichino i sopralluoghi dei vari livelli (perché mettere a rischio la vita del nostro eroe se non è presente qualcosa di valore?); infatti, ben presto, capiremo che lo scopo del gioco è quello di completare il più velocemente possibile i livelli, senza obiettivi secondari o qualcosa che possa incrementare il nostro punteggio. A fine livello sarà riassunto semplicemente, quello che è stato fatto.
Parlando dei controlli, è stato notato a volte un ritardo nelle risposte di input o quando si decide di annullare un’azione; i controlli, sono sicuramente rivedibili e gli spazi non sono stati calcolati a dovere: capita di dover passare in una stanza ed essere attaccati da degli zombie che si trovano teoricamente molto distanti da noi: questo può diventare un problema grave nel corso del gioco.
A livello tecnico il gioco lascia discretamente: gli ambienti sono stati creati con le giuste caratteristiche e tanti elementi grafici, compresi quelli inseriti sui nemici, che sono davvero vari. Sono differenti purtroppo i modelli poligonali tra i vivi e i non-morti, ma si nota poco. Il sonoro, appoggiato dai classici mugolii e bisbigli creati dagli zombie e dal buon doppiaggio, crea un’atmosfera inquietante che regala punti al titolo. Se amate i film di serie B sugli zombie (G. Romero in primis), fa per voi questo gioco.
L’idea è ottima, il risultato un po’ meno purtroppo: anche se il gioco di per sé mostra spunti molto originali, da tenere d’occhio per eventuali sviluppi futuri. I fan degli horror passeranno felicemente sulle imperfezioni di questo titolo, mentre agli altri consigliamo di provare una DEMO prima di acquistare il gioco originale, magari giocandola in modalità cooperativa con un amico, anche per risolvere i vari problemi legati ai controlli un po’ ritardati.
Luca Grassia
Commenta o partecipa alla discussione