Warlock II: The Exiled non è lo strategico a turni che vi aspettate

Qui in redazione amiamo tutti, chi più chi meno, gli strategici a turni e ognuno ha i suoi titoli preferiti, ma a prescindere dai gusti siamo d’accordo su un elemento: uno dei principali “difetti” di questa tipologia di giochi è che spesso, in particolare nelle fasi intermedie e avanzate del gioco, possono passare turni e turni senza che accada qualcosa di notevole o importante.

E di conseguenza uno dei più grandi pregi di Warlock II: The Exiled è proprio il non lasciar passare un turno senza che avvenga qualcosa decisivo: qualche nuovo incantesimo a nostra disposizione, una banda di mercenari disponibile, un nuovo villaggio scoperto e così via.

L’altro grande pregio di Warlock II: The Exiled è il suo saper mischiare con grandissima misura e abilità alcuni elementi RPG (le quest e l’esplorazione, insieme all’upgrade dei vostri personaggi) alla classica struttura dello strategico a turni.

Dovete pensare a questo titolo più come a una missione di esplorazione e combattimento fino all’arrivo alla meta finale, Ardania, piuttosto che a un videogame nel quale ammassate conquiste, città e truppe fino a dominare il mondo.

Dovrete viaggiare attraverso i vari reami dispersi, agendo con la forza o la diplomazia, partendo con un mago-governatore e una delle sei razze disponibili e “pensando” il vostro regno non tanto quanto una cassaforte blindata in continua espansione, bensì come una sorta di cordone ombelicale che continua a permettervi il vostro pericoloso viaggio, durante il quale le cose più temibili non saranno tanto gli altri maghi concorrenti quanto l’ambiente circostante.

Forse l’elemento fortuna ha un peso fin troppo rilevante, nel senso che alcuni brutti incontri più o meno casuali possono rovinare i vostri piani e ritardare il vostro viaggio, ma una saggia programmazione delle vostre mosse saprà tenere a bada qualsiasi evento casuale.

Warlock II: The Exiled verrà distribuito il 10 aprile, eccovi trailer e link al sito ufficiale.