Zynga, quella fattoria non l’hai poi costruita così solida…
Di Elvezio SciallisOgni fenomeno pompato ben oltre i suoi reali limiti è destinato prima o poi a sgonfiarsi, dispiace purtroppo quando un evento inevitabile come questo coinvolge le vite di alcune persone. Così sta accadendo a Zynga e un po’ a tutti i principali mover del social gaming su Facebook: la nota compagnia (FarmVille, CityVille…) è stata costretta a chiudere uffici in giro per gli USA (Dallas, Los Angeles, New York) lasciando a casa circa il 18% della sua forza lavoro, ovvero più o meno 500 persone.
Nemmeno dodici mesi fa Zynga era in grado di sborsare ben 200 milioni di dollari per acquistare OMGPOP ovvero una compagnia nemmeno più di tanto consolidata e famosa (al loro attivo Draw Something, ormai già quasi scomparso) in una follia speculativa che spingeva i manager ad acquistare di tutto, convinti che il gaming su Facebook sarebbe stato una gallina dalle uova d’oro per parecchio tempo a venire.
Così non è accaduto e probabilmente se Zynga avesse investito per consolidare la sua posizione piuttosto che espandersi follemente ora avrebbe una serie di fronti diversi sui quali operare e tramite i quali compensare i momenti no di altri settori, mentre solo ora i vertici hanno capito che è il momento di lanciarsi su mobile.
Rimane uno zoccolo duro di appassionati del social gaming e sarà sempre una pratica videoludica in grado di interessare una discreta base utenti, ma son finiti i tempi dei milioni facili e non rimane che augurare, alle persone licenziate, di trovare al più presto un lavoro migliore, più soddisfacente.
Possibilmente per un boss che sappia scrutare meglio il futuro…
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