Zynga: non è vero che copiamo. O meglio, tutti copiano da tutti.
Di Elvezio SciallisZynga è stata spesso al centro di controversie, alcune volte finite anche in tribunale, riguardanti una sua apparente predisposizione a “copiare” i giochi degli altri e il caso più recente e famoso è stato quello che ha visto Electronic Arts portare la software house in aula per supposto plagio, sostenendo che The Ville non fosse altro che un clone di Sims Social.
Ecco quindi che c’è sempre parecchia attenzione nei confronti di dichiarazioni e parole dei loro manager e puntualmente, qualche giorno fa, uno di loro, Dan Porter, si è lasciato scappare in pubblico che “Zynga è stata spesso accusata di copiare giochi, e per la maggior parte dei casi è vero”.
Ovviamente la frase era collocata all’interno di un discorso più ampio ma è subito rimbalzata per blog e riviste, finendo anche sulle pagine elettroniche della sezione finanziaria di Yahoo.
Quel che Porter ha detto è che, pur essendo sostanzialmente vero che Zynga si ispiri pesantemente a titoli già esistenti, questa è pratica diffusa ovunque nel settore e bisognerebbe invece confrontarsi e occuparsi del grande successo di questa società nel rendere “social” i suoi titoli e trasformarli in “servizio”.
Nulla da dire, i numeri e i tanti successi di Zynga danno sicuramente ragione a Porter, ma forse servirebbe davvero fermarsi un attimo e riflettere sia sulla validità come scusante del “tanto lo fanno tutti” sia, ancor di più, su un mercato ormai composto per la stragrande maggioranza di cloni e copie, imitazioni e ispirazioni, che poco campo lascia all’originalità e inventiva.
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